- giacom50
Mangiare per… dimagrire! La dieta del paradosso e il mondo alla rovescia
Origini, principi e benefici. Il ritratto di un fenomeno sempre più diffuso nel mondo sportivo
Achille “pie’ veloce”, una lenta tartaruga. L’impossibilità di raggiungerla nonostante tutto, in virtù di un principio logico matematico. Storie complicate, ma così parlava il filosofo greco Zenone di Elea nel V secolo a. C., spiegando alla platea la propria dottrina. Introduceva i paradossi. Cose strane, contraddizioni. Un po’ come dimagrire, mangiando… più del solito.
ORIGINI – Si chiama reverse diet. Tradotto, dieta al rovescio. Si basa sull’aumento – lento ma costante – delle calorie ingerite per permettere al corpo di abituarsi pian piano all’incremento energetico e ristabilire l’ordine ormonale. Nasce per “azzerare” l’organismo e reimpostarlo, riportandolo a livelli di normalità dopo diete ipocaloriche che, a un certo punto, non danno più risultati
IL PRINCIPIO – La nozione basilare vede aumentare l’apporto calorico giornaliero step by step. Allenandosi in questo contesto, si evita il rallentamento del metabolismo (con cui il corpo si difende quando è sotto sforzo o in fasi di digiuno prolungato). C’è da premettere che ogni persona risponde in modo diverso, ma il controllo del fisico deve essere schematizzato con una tabella di marcia e affiancato dal supporto di un esperto in nutrizione .Origini, principi e benefici. Il ritratto di un fenomeno sempre più diffuso nel mondo sportivo

Achille “pie’ veloce”, una lenta tartaruga. L’impossibilità di raggiungerla nonostante tutto, in virtù di un principio logico matematico. Storie complicate, ma così parlava il filosofo greco Zenone di Elea nel V secolo a. C., spiegando alla platea la propria dottrina. Introduceva i paradossi. Cose strane, contraddizioni. Un po’ come dimagrire, mangiando… più del solito.
ORIGINI – Si chiama reverse diet. Tradotto, dieta al rovescio. Si basa sull’aumento – lento ma costante – delle calorie ingerite per permettere al corpo di abituarsi pian piano all’incremento energetico e ristabilire l’ordine ormonale. Nasce per “azzerare” l’organismo e reimpostarlo, riportandolo a livelli di normalità dopo diete ipocaloriche che, a un certo punto, non danno più risultati
IL PRINCIPIO – La nozione basilare vede aumentare l’apporto calorico giornaliero step by step. Allenandosi in questo contesto, si evita il rallentamento del metabolismo (con cui il corpo si difende quando è sotto sforzo o in fasi di digiuno prolungato). C’è da premettere che ogni persona risponde in modo diverso, ma il controllo del fisico deve essere schematizzato con una tabella di marcia e affiancato dal supporto di un esperto in nutrizione .
COME E QUANDO – Per gli sportivi, la situazione di innesto ideale è una fase di stallo connessa a un regime ipocalorico. Mangiando più o meno le stesse cose sempre negli stessi orari, l’organismo a un certo punto dice “Stop” per ricominciare. Come? Migliorando il feeling con i carboidrati e prevedendo un incremento graduale delle calorie settimanali fino al raggiungimento del TDEE (quantità di energia utile a soddisfare i processi metabolici). Da accoppiare a una buona attività fisica, permette un sostanziale potenziamento della struttura corporea.
COME E QUANDO – Per gli sportivi, la situazione di innesto ideale è una fase di stallo connessa a un regime ipocalorico. Mangiando più o meno le stesse cose sempre negli stessi orari, l’organismo a un certo punto dice “Stop” per ricominciare. Come? Migliorando il feeling con i carboidrati e prevedendo un incremento graduale delle calorie settimanali fino al raggiungimento del TDEE (quantità di energia utile a soddisfare i processi metabolici). Da accoppiare a una buona attività fisica, permette un sostanziale potenziamento della struttura corporea.