- giacom50
Stanchezza emotiva: sintomi, cause e rimedi
I sintomi di tale condizione vanno dalla irritabilità ai disturbi del sonno, dalla apatia alla paura di non essere all’altezza sino all’ansia da prestazione

“Sono stancoa di tutto e di tutti”, se sei una mamma, una compagna o moglie, se sei un padre, un lavoratore o un marito, se sei una persona attiva, se ti prendi cura di un bambino o di un familiare anziano oppure in difficoltà certamente questa sensazione ti ha attraversato l’anima più volte nella vita. Chi non si è mai sentito così!? Si chiama stanchezza emotiva ed è una realtà diffusa, è quella condizione in cui si trova l’individuo compresso dalla vita frenetica e inarrestabile, mentalmente teso tra responsabilità, pressioni e pensieri fino al punto da sentirsene sopraffatto.
La stanchezza emotiva non è semplicemente una deprivazione di forze fisiche, non “guarisce” con una buona dormita. Complice lo stato emotivo è lo stesso cuore a chiedere una tregua, c’è già una frattura profonda, uno squilibrio tra l’avvicendarsi delle cose della vita e i bisogni dell’animo.
Prima della crisi, prima che vengano a mancare gli stimoli, chi lamenta di non farcela più ha lanciato segnali e S.O.S a chi gli orbita accanto; probabilmente si è ribellato allo stereotipo della perfezione e ha ammesso di essere impreciso, fragile e insicuro … insomma la stanchezza emotiva scopre i nervi della nostra umanità repressa
La stanchezza emotiva e psichica altro non è che uno tsunami di sensazioni negative che si estende su tutto: compagno, famiglia, interessi, capacità genitoriali, ruolo sociale e lavoro.
La stanchezza emotiva interviene nel percorso di vita individuale quando gli obblighi, il peso delle responsabilità e le aspettative disattese si cumulano senza trovare compensazione in altrettante e opposte gioie.
Sintomi della stanchezza emotiva.
I sintomi di una simile condizione vanno dalla irritabilità ai disturbi del sonno, dalla mancanza di stimoli all’apatia, dalla paura di non essere all’altezza all’ansia da prestazione, che diventa tanto maggiore quanto superiore è la pressione familiare e sociale che grava sull’individuo.
Una persona stanca emotivamente è affaticata e afflitta da ogni cosa, è spesso una persona sola che nel mondo accanto a sè avverte più giudizio che appoggio e spesso versa in una condizione di mancanza di reciprocità.
Non esiste una sola realtà, ne esistono molte e diverse, questo prescinde dall’oggettivabilità di un contesto.
Mi spiego: la famiglia, per esempio, è un concetto oggettivabile, ovvero ciascuno di noi può immaginare cosa sia una famiglia identificando dei personaggi base innestati in dei ruoli base; tuttavia ciascuna persona individuale avrà un ruolo reale e una reale personalità che dipenderà grandemente dalla immagine che l’individuo percepisce di sé nella riflessione relazionale con gli altri.
In altre parole, se una mamma viene tratta male dal compagno, se ogni suo comportamento viene giudicato, esaminato e valutato negativamente, è facile che questa madre si stanchi emotivamente. E’ per questo che le suocere invadenti pesano tantissimo nel rapporto di coppia ed è per questo che una mamma che si sente deprezzata dal compagno faticherà a stare a suo agio nel suo ruolo potendo soffrire persino nel contesto familiare, laddove dovrebbe essere serena. Uguale discorso vale per il marito bistrattato o deprezzato perchè, per esempio, ha perduto il lavoro.

“Sono stancao di tutto e di tutti”, che fare per vincere la stanchezza emotiva?
Considera di chiedere aiuto se sei apatico e svogliato fino al punto di non sentirti in gardao di avere cura della tua vita o di te stesso.
Chiedi aiuto se queste sensazioni ti attanagliano da molte settimane, se la mattina fatichi a svegliarti o se non trovi il mordente per alzarti dal letto, se hai attacchi di ansia, se non riesci a gestire lo stress.
Valuta quanto tempo e quanti sforzi hai investito nelle tue relazioni familiari o nel lavoro oppure nelle amicizie e se senti una mancanza di reciprocità, in qualsiasi contesto, pretendi che le tue emozioni siano considerate, anche se si tratta di verbalizzarle con determinazione o di prendere posizioni decise.
Accetta il cambiamento, quello di chi ti sta accanto o anche il tuo. Nessuno resta uguale a se stesso nel tempo, spesso si cambia diversamente e in tempi diversi, pertanto anche il partner può cambiare, persino senza che noi ce ne rendiamo conto durante il processo di esperienza, crescita e metamorfosi.
L’altro va accettato anche nella sua “evoluzione” e se subentra una incompatibilità insanabile non è sempre né giusto né proficuo cercare le colpe: a volte i cambiamenti vanno solo registrati e si agisce in conseguenza al peso e al valore che il cambiamento ha sulla nostra vita. La maggior parte dei cambiamenti aderisce alla vita familiare con il sostegno reciproco e con l’amore, a questo dovremmo abituarci tutti.